Il Real Estate alla prova dell’Intelligenza Umana

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business beats italy 2025

Report dal Business Beats Italy di onOffice – Torino, 10 ottobre 2025

L’intelligenza artificiale non è più una promessa per il real estate, ma una presenza strutturale.
Dal gestionale alle strategie di marketing, la tecnologia è ormai parte del lavoro quotidiano.
Come emerso al Business Beats Italy di onOffice, la sfida non è più adottarla, ma saperla usare per amplificare il valore umano dell’agente immobiliare.
Un cambio di paradigma che sposta il focus dall’automazione alla relazione, dall’efficienza alla fiducia.

C’è stato un tempo in cui la parola “gestionale” evocava solo un archivio di immobili e contatti.
Oggi, dopo il Business Beats Italy organizzato da onOffice, è chiaro che quella stagione è finita.
Il gestionale non è più uno strumento di supporto, ma un ecosistema intelligente che amplifica il valore umano del lavoro immobiliare.

Dalla memoria al motore

L’apertura dell’evento ha avuto il sapore della visione.
Nel video introduttivo, la voce e il volto — clonata tramite AI — del fondatore Stefan Mantell ha salutato la platea di professionisti anticipando il tema centrale: la tecnologia come parte integrante della relazione, non sostitutiva.
Un concetto ripreso sul palco dal team di onOffice, che ha presentato le prossime evoluzioni del gestionale: un modulo trattative con pipeline personalizzabile, una dashboard intuitiva, un’area proprietari per condividere appuntamenti e documenti, fino all’arrivo dell’AI Agent, capace di generare automaticamente la scheda immobile da una foto o da un vocale.
Un insieme di strumenti che non promettono automazione fine a sé stessa, ma tempo restituito all’agente, da investire sulle persone.

L’intelligenza artificiale non è più una novità

È diventata una presenza diffusa, integrata nelle piattaforme che gli operatori già usano.
Lo ha sottolineato più volte anche Luca Frassi Co-CEO di Idealista: l’AI non sostituirà l’agente, ma premierà chi la saprà usare.
La tecnologia, ha spiegato, “è ormai una componente stabile dell’operatività quotidiana: analizza dati, traduce testi, suggerisce prezzi. Ma resta uno strumento, non una scorciatoia”.
La vera differenza la farà l’adozione sistematica, la capacità di saperla far dialogare con la competenza umana.

L’intelligenza umana come vantaggio competitivo

È lo stesso messaggio che ha attraversato l’intervento di Andrea Condello, imprenditore e formatore, che ha portato in sala una riflessione di grande equilibrio:
“Il venditore che parla solo lui è destinato all’estinzione. Quello che ascolta e comprende, no.”
Condello ha ribadito che l’AI può potenziare i processi, ma non può sostituire la vera attenzione al cliente.
La chiave, per lui, è la costruzione di squadre “armoniche”, fatte di persone che condividono un sogno e non solo una provvigione.

“Il fatturato è una conseguenza delle persone giuste e dei clienti felici.”

Dalla tradizione al digitale: la lezione di Carola Chiusano

Nel suo intervento, Carola Chiusano ha raccontato la trasformazione di Chiusano Immobiliare, nata 40 anni fa come agenzia familiare e oggi realtà multicanale.
Il passaggio ai social, iniziato nel 2019, ha segnato la svolta: “Abbiamo smesso di comunicare come agenzia e iniziato a parlare come persone.”
Una transizione che ha reso la comunicazione più autentica, diretta e generatrice di contatti reali.
Dal reale al digitale, ma senza mai smarrire l’identità: un percorso che incarna perfettamente la filosofia emersa durante tutta la giornata.

Etica e posizionamento: il caso Zampetti

Il tono è cambiato con Fabrizio Zampetti, volto noto del real estate di lusso, che ha condiviso un messaggio di resilienza e coerenza.
Dalle difficoltà personali alla costruzione del proprio brand, Zampetti ha ribadito che nel mercato immobiliare di oggi “la vera barriera d’ingresso è l’etica”.
Ha invitato i colleghi a superare la competizione sterile e a collaborare: “C’è spazio per tutti. Non c’è spazio per l’invidia.”
E sulla visibilità: “Comunicare non è vanità, è responsabilità. Se lo fai con coerenza e competenza, duri nel tempo.”

Crescere senza disumanizzare

A moderare la tavola rotonda “Business Growth” è stato Angelo Fierro di onOffice Italia, che ha guidato il confronto tra Claudio Casali (Savills Residential Italy), Elio Cordero Texeira (Christie‘s International Real Estate) e Federica Grassi (Engel & Völkers Italia).
Le tre voci, provenienti da contesti internazionali, hanno concordato su un principio: crescita sostenibile = strategia + visione + persone.

Crescita sostenibile = strategia + visione + persone.

Casali ha ricordato che “l’innovazione non deve disumanizzare il rapporto con il cliente”, mentre Cordero ha sottolineato il valore della formazione e della rapidità decisionale nel luxury market.
Grassi ha infine descritto il modello operativo ibrido di Engel & Völkers, dove il digitale convive con una rete fisica di consulenti formati e connessi.
Un equilibrio delicato ma necessario per trasformare l’agente in consulente evoluto, capace di leggere i dati e tradurli in valore percepito.

I numeri raccontano la realtà

A chiudere il cerchio è stato Paolo Giabardo di Immobiliare.it, portando in sala la fotografia più recente del mercato:

  • 785 mila compravendite previste a fine anno, la domanda ai massimi storici (+230% rispetto al 2019), ma anche un problema crescente di accessibilità.
  • Le famiglie comprano di meno perché il costo medio al metro quadro cresce più dei redditi.
    La conseguenza è lo spostamento verso la provincia e un boom del mercato degli affitti, dove però la pressione della domanda tiene alti i canoni (+6% su base annua).

Paolo ha individuato due priorità:

  1. Tutele per i proprietari
  2. Riattivazione dei 9 milioni di immobili vuoti come stock potenziale per la filiera.

Dalla memoria alla fiducia

In chiusura, l’intervento performativo di Vanni De Luca, “mentalista della memoria”, ha riportato il discorso al punto di partenza: il cervello umano come il più potente dei gestionali.
Attraverso la tecnica del “palazzo della memoria”, De Luca ha ricordato che la vera innovazione non è nel ricordare più dati, ma nel ricordare più persone.
Un messaggio simbolico: anche nella filiera più digitalizzata, la differenza la fa chi sa creare connessioni autentiche.

Dopo una giornata di numeri, strumenti e visioni, una certezza è emersa con chiarezza:
l’intelligenza artificiale non è più una novità, è una condizione di contesto.
La vera sfida ora è l’intelligenza umana — quella che ascolta, costruisce fiducia e trasforma la tecnologia in alleata.
Nel real estate, come nella vita, il futuro appartiene a chi saprà usare l’AI per sembrare meno artificiale e più autentico.

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